Bene Storico
Sicilia
, Catania
, Catania
Le nostre valutazioni di accessibilità del bene
Orari:
Dal Lunedì al Sabato 9-13 / 15-19
Domenica e festivi chiuso
Per informazioni:
www.comune.catania.it
www.icastelli.it
Biglietteria:
Gratuito
Visite guidate per gruppi e scuole su prenotazione, tel. 095345830 - fax 0957233568
Recapiti:
Tel.:095 345830
Fax:095 7233568
Come Arrivare Pubblico:
Dall'Aeroporto Internazionale di Catania Fontanarossa: le linee AST collegano l'aeroporto di Catania con il centro della città dalle ore 5:00 alle 24:00
Dalla Stazione dei pullman di Palermo: le linee SAIS collegano la città di Palermo e la città di Catania
Dalla Stazione dei pullman di Messina: le linee SAIS collegano la città di Messina e la città di Catania
Come Arrivare Privato:
Dall'Aeroporto Internazionale di Catania Fontanarossa: percorrere la tangenziale E45 in direzione Messina e imboccare la circonvallazione per Catania
Da Palermo: imboccare lautostrada A19, che collega direttamente la città di Palermo e la città di Catania
Da Messina: imboccare lautostrada A18, che collega direttamente la città di Messina e la città di Catania
Il Castello Ursino si trova nell'omonima piazza (altrimenti detta Federico di Svevia,) nel cuore del centro storico della città.
Attraversando la piazza, dopo circa 50 metri, si arriva al piazzale d'ingresso presso il quale il visitatore trova una guida tattilo-plantare ed una mappa tattile in braille e testo con la riproduzione del bene oggetto della visita.
I percorsi interni sono resi agevoli grazie a delle rampe che consentono il superamento delle soglie e dei dislivelli presenti all'interno del complesso museale.
E' possibile raggiungere il piano superiore per mezzo della scala esterna, o per mezzo dell' ascensore.
Informazioni turistiche
Eretto nel 1239 dall' architetto militare Riccardo da Lentini per volere di Federico II di Svevia, nel tempo ha subito numerosi rifacimenti e restauri. Inizialmente si ergeva sul mare, proprio dove si estendeva l'antico porto saraceno, su un promontorio che dominava il centro urbano.
Il nome deriva, probabilmente, dal latino
Castrum Sinus (castello del golfo). Il lato meridionale doveva, infatti, essere munito di un passaggio che collegava il porto al castello, ma che gli scavi archeologici non hanno ancora portato alla luce.
Vi abitarono parlamentari e re aragonesi, tra i quali Giacomo d?Aragona e la Regina Maria, figlia di Federico III aragonese e della Regina Bianca di Navarra.
La struttura a pianta quadrata è costruita intorno a un cortile scoperto. Su tre lati del cortile si aprono tre grandi sale rettangolari, una per ciascun lato. Sul lato orientale vi sono tre sale centrali e due, alle estremità, di raccordo. Agli angoli del castello si ergono quattro torri cilindriche, mentre nei punti medi di ciascun lato si ergevano quattro torri semicilindriche più piccole, delle quali sono sopravvissute al terremoto del 1693 solo le due del lato nord e del lato ovest.
Dalle sale rettangolari è possibile accedere alle torri mediane rimaste integre, mentre alle torri angolari si accede da quattro piccoli ambienti a pianta quadrata. Ne risulta un percorso continuo e dal ritmo regolare, incernierato attorno al cortile, costituito dal susseguirsi di otto ambienti.
Le torri angolari, circolari all'esterno, risultano a pianta ottagonale all'interno, sormontate da volte a ombrello. Studioso della matematica e dell'astronomia, Federico II ha probabilmente voluto che la costruzione avesse un chiaro riferimento alla cabala (forma di mistica esoterica per rivelare il Creatore agli esseri creati). L'ottagono è infatti il risultato dell'intersezione di un cerchio, che rappresenta il potere divino, con un quadrato, che simboleggia il potere temporale. La figura ottagonale allude al potere divino sulla terra dell'imperatore.
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