Bene Archeologico
SICILIA
, Palermo
, Palermo
Le nostre valutazioni di accessibilità del bene
Orari:
Lunedì: chiuso; da Martedì a Venerdì; 9,30-19; Sabato e Domenica; 9,30-13,00;
è possibile quache variazione in concomitanza con adesioni ad iniziative culturali da parte del superiore Assessorato Regionale dei Beni Culturali. Pertanto, per aggiornamenti, si rimanda al sito: www.regione.sicilia.it/beniculturali/salinas
Biglietteria:
Piazza Olivella
Recapiti:
Tel.:0916116806-7
Fax:0916110740
E-Mail:museo.arche.pa@regione.sicilia.it
Come Arrivare Pubblico:
Pulman Turistici; BUS nn. 101, 102, 103, 104, con fermata sulla Via Roma (altezza Poste Centrali);
TAXI;
Come Arrivare Privato:
con auto: percorrere la Via Roma e poi prendere a sinistra la traversa Via Spinuzza e parcheggiare con tiket APCOA oppure parcheggiare nelle stradine adiacenti;
a piedi: dalla Via Roma o da Via Maqueda prendere la Via Spinuzza o la Via Bara all'Olivella raggiungendo poi Piazza Olivella, dove è ubicato il Museo.
La sede museale, già Casa dei Padri della Congregazione di S. Filippo Neri, fa parte del complesso monumentale dell’Olivella che comprende anche la Chiesa di S. Ignazio e l’attiguo Oratorio. Il complesso architettonico, iniziato sul finire dell’XVI secolo su progetto di Antonio Muttone, fu completato nel XVII secolo. A seguito della legge sulla soppressione degli ordini religiosi (1866), l’edificio, confiscato alla congregazione, divenne sede del Museo Nazionale.
Il Museo illustra le diverse fasi dell’arte e della civiltà della Sicilia Occidentale, dalla preistoria alla tarda età romana e riflette la storia del collezionismo sette-ottocentesco, attraverso l’esposizione di importanti collezioni e reperti, in alcuni casi di provenienza non siciliana. Sono esposti anche reperti provenienti dalla Sicilia Orientale, Tindari e Randazzo, acquisiti al Museo grazie all’attività di A. Salinas (1841-1914) cui è dedicato il Museo.
Il nucleo originario del Museo è costituito dalle collezioni provenenti dal Museo dell’Università, istituito nel 1814. fanno parte di questo primo fondo le eccezionali sculture arcaiche e classiche provenienti da Selinunte: le tre metope del Tempio C, recuperate in frammenti, nel 1823, dagli architetti inglesi W.Harris e S. Angell, cui si aggiunsero, nel 1827, le quattro metope del Tempio E.
I sovrani borbonici contribuirono ad arricchire le collezioni donando materiali campani e siciliani. In particolare, Francesco I donò al Museo terracotte e bronzi, fra cui il celebre gruppo di Eracle che atterra un cervo; Ferdinando II donò, tra l'altro, il Satiro versante da Torre del Greco ed alcuni dipinti pompeiani. Merita di essere ricordata la Collezione Casuccini, acquisita tra il 1864 ed il 1869, che costituisce la più bella e notevole raccolta di antichità chiusine al di fuori della Toscana.
Nel nucleo originario del Museo confluirono, nell’800, anche materiali provenienti da collezioni antiquarie di proprietà ecclesiastica (del Museo dei Padri Gesuiti di Palermo, detto Salnitriano, e del Museo di San Martino delle Scale) e dell’acquisto e donazioni di collezioni private (Colezione Fagan, Collezione Astuto, Medagliere Gandolfo, Collezione Salinas, etc….).
Successivamente, il Museo si è arricchito anche di materiali provenienti da ricerche archeologiche programmate o da scoperte casuali. L'eterogeneità delle collezioni è dovuta alla formazione ottocentesca del Museo . Del patrimonio del Museo fanno parte anche un ricco fondo antico librario con cinquecentine e secentine ed una raccolta di stampe antiche, provenienti da collezioni private. Dal 1 Gennaio 1987, dopo il passaggio alla Regione Siciliana delle competenze sui Beni Culturali, il Museo di Palermo è diventato Museo Archeologico Regionale.
Dal 2011 il Museo è chiuso al pubblico per lavori di restauro.
Dal 2015 è fruibile solo una parte dell'Atrio minore (piano terra) dove sono esposte Mostre temporanee con accesso gratuito.
Informazioni turistiche
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