Bene Archeologico
Sicilia
, Siracusa
, Siracusa
Le nostre valutazioni di accessibilità del bene
Orari:
Dalle ore 09,00 alle 18,00 - aperto tutti i giorni
Biglietteria:
Ingresso: euro 10.00
Per i gruppi : euro 8.00 - Ridotto (18/25 anni) euro 4.00
Per i residenti di Siracusa e Provincia: euro 1.00
Gratis per i membri della Comunità Europea al di sopra dei 65 anni e al di sotto dei 18
Gratis per i portatori di handicap e i loro accompagnatori
Recapiti:
Tel.:0931-66206
Come Arrivare Privato:
Autostrada Catania-Siracusa, uscita Siracusa;
seguire le indicazioni per il Teatro Greco
Il sito archeologico è provvisto di un parcheggio per auto e pullman turistici, a circa 500 metri dall'ingreso principale. Vi sono due posti riservati, distanti circa 700 metri dall'ingresso.La biglietteria è interna all'area dedicata al parcheggio ed alle bancarelle di souvenirs. Il percorso per raggiungere la biglietteria è stato realizzato con doghe in legno e i salti di quota sono superati grazie a delle rampe che agevolano la deambulazione da parte di tutti.
L'ingresso alla biglietteria presenta una soglia.
Per accedere al Teatro bisogna attraversare il piazzale del parcheggio ed attraversare la strada principale. E' attivo il semaforo con chiamata pedonale. Il percorso che conduce è di circa 600 metri, su asfalto, ed in discesa.
Il primo complesso archeologico visitabile è l'anfiteatro romano; il percorso che ivi conduce è con fondo sconnesso, ed in discesa. Dall'anfiteatro Romano , proseguendo per circa 100 metri, si arriva alla zona piana che conduce alla cavea del teatro greco.
Servizi igienici:
sono presenti, e divisi in due blocchi; il primo, con scale, posizionato vicino l'ingresso, è suddiviso in servizi igienici per donne, e per uomini;
il secondo blocco, posizionato nei pressi della spianata del teatro, è suddiviso in donne, uomini, e disabili. Per utilizzare quest'ultimo, è necessario chiedere la chiave all'ingresso, o al custode.
Informazioni turistiche
Il Teatro Greco rappresenta il maggiore esempio dell'architettura teatrale dell'occidente greco. Ha la particolarità di essere quasi interamente scavato nella roccia.
Oltre che per le rappresentazioni, così com'era costume per gli antichi greci, il teatro veniva usato per le assemblee popolari.
Dopo essere stato adattato in epoca imperiale ai giochi circensi, il teatro cadde in abbandono. Nel XVI secolo, così come gli altri monumenti classici, fu depredato dalle maestranze spagnole di Carlo V che usarono la buona pietra già tagliata per erigere le fortificazioni di Ortigia. Altri guasti vennero dai mulini che erano stati impiantati nella cavea.
Gli scavi, iniziati alla fine del Settecento e protrattisi per tutto il secolo successivo sono stati completati solo nella metà del Novecento.
Pur nella diversità, anche sostanziale, di opinioni degli studiosi sulla genesi del monumento, è generalmente accettato che la forma attuale risalirebbe all'opera di ristrutturazione degli anni 238 / 215 a.C. sotto il regno di Ierone II.
Il teatro si compone di tre parti: koilon (o càvea), orchestra e scena.
Sul lato ovest della terrazza della cavea, ha inizio la via dei Sepolcri, uno degli accessi al teatro, certamente preesistente alla sistemazione definitiva della terrazza stessa. La via sale in curva prima verso ovest, poi gira a nord, per una lunghezza complessiva di circa 150 m. Le sue pareti sono costellate da incavi per quadretti votivi, di età ellenistica, e da ipogei più tardi, per lo più d'età bizantina. Verso la fine della via, sulla sinistra, si conserva ancora un rilievo rupestre in cui si distingue la rappresentazione dei Dioscuri a cavallo e di Trittolemo sul carro tratto da serpenti alati.
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